venerdì 16 ottobre 2015

PERCORSO PROFESSIONALE di R.Salmasi




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Curriculum vitae di:
SALMASI      RENZO
nato a Venezia il 16 Maggio 1937 - con domicilio in Milano – viale Brianza 27 - cp 20127
Cellulare 3472365421 - e.mail: annaresa@virgilio.it
Stato civile: coniugato  -  Studi svolti: Ragioneria  - Lingue conosciute: Francese s/p, Inglese s/p e Tedesco p/

professione: Direttore di Albergo – Consulente: Turismo Alberghiero - Formatore per Aziende turistiche settore albergo e ristorazione
“pensionato dal giugno 2002”

Le origini della famiglia sono quelle di albergatori veneziani, proprietari di due aziende alberghiere in Lido di Venezia, nelle quali ho svolto tirocinio di apprendistato.
Terminati gli studi di ragioneria ho completato la mia formazione alberghiera di base presso gli alberghi:
  • Hotel Concordia di Venezia (****)Hotel Europa di Cortina d’Ampezzo (****)  -  Cristallo Palace Hotel di Cortina d’Ampezzo (****)
Negli anni 1962-63-64-65-66 occupato nell’azienda di famiglia l’ Hotel Centrale (****) del Lido di Venezia nel settore ristorante ed economo-amministrativo, in rappresentanza della comproprietà paterna.

INCARICHI POST-PENSIONAMENTO

  • Direzione dell’HOTEL LE PADOVANELLE **** di Padova per inserimento nuova direzione e apporto organizzativo generale, con contratto Co.Co.Pro. – Gennaio/Luglio 2008
  • Da gennaio 2006 a maggio 2007  rapporto di lavoro con la Società HOTEL PLAZA **** spa  di Venezia Mestre per sostituzione della Direttrice “assente per  maternità”.
  • Dal gennaio al dicembre 2005 - SOCIETA’ SAVONAROLA srl di Occhiobello (Rovigo) – Consulente per la Direzione dell’Hotel Savonarola – Una Hotel Way**** per inserimento nuova elemento  direzione, con contratto Co.Co.Pro.
  • Dal gennaio 2003 al dicembre 2004 - SACEA s.r.l,  con mansioni di Consulente Marketing e Gestione per le attività turistiche in essere a Lido di Jesolo (Hotel Bellevue**** - Villaggio Turistico Adriatico ****) e in  Monfalcone (Villaggio Turistico Albatros****)

DIREZIONI PRECEDENTI

  • HOTEL BELLEVUE **** di Jesolo Pineta (Venezia), Direttore operativo.
  • HOTEL CASINA DELLO STADIO (***) di Fiuggi (Frosinone) – 2000/2002
  • HOTEL EXCELSIOR  **** di Marina di Massa – 1996/1999
  • HOTEL CAPRACOTTA (****) di Capracotta (Isernia) – maggio/ottobre 1996
  • SHERATON GOLF HOTEL (****) di Roma, Food & Beverage-Congressual Manager
  • PINETA PALACE HOTEL (****) di Roma, Food & Beverage-Congressual Manager
  • HOTEL MORGENLEIT (***) di Sauris (UD), quale gestore – azienda di nuova apertura
  • HOTEL INTERNAZIONALE (***) di Cervignano del Friuli (UD), azienda di nuova apertura 
  • HOTEL EUROVIL GARNI (***) di Lignano Pineta (UD) – come gestore
  • Villaggio Turistico HOTEL FACCHIN (***) MONTE PENEGAL – PASSO MENDOLA (Tn)
  • HOTEL DELLE PALME (****) di Lignano Pineta (UD) come gestore
  • HENRY HOTEL (****) di Frosinone – azienda di nuova apertura
  • ASTORIA HOTEL ITALIA (****)  di Udine – azienda di nuova apertura
  • AMBASSADOR PALACE HOTEL (****) di Udine







ATTIVITA’ DI CONSULENZA


  • Nel 1973/74, consulente gestione Fioralpino Park Hotel di Susin di Sospirolo (Belluno)
  • Nel 1985, consulente nuova apertura Grand Hotel President **** di Spilimbergo
  • Negli anni 1984 e 1985, per il Ristorante Astoria Italia di Udine, gestione Giovanni Gallinaro
  • Negli anni 1986 e 1987, compartecipe alla gestione del Ristorante Ambassador di Udine
  • Nella stagione estiva 1988 consulente per la società Marina Uno di Lignano Riviera**** nuova apertura del complesso alberghiero con darsena.
  • Nell’anno 1989, consulente direttivo per la gestione (FIN.SE.POL.) dell’Hotel Riviera & Maximilian’s***  di Grignano (TS).
  • Nel 1992 (Aprile-Maggio), reggente Direzione Hotel Villa La Rocca**** di Rocca Priora (Roma)
  • Nel periodo Marzo '93 Giugno '93, Consulente con mansioni di formazione organizzativa per nuova apertura Grand Hotel Duca d'Este **** di Bagni di Tivoli (Roma)



ABILITAZIONI PROFESSIONALI

  • R.E.C. Imprese Turistiche, presso la Camera di Commercio di Udine
  • R.E.C. somministrazione bevande e alimenti, presso la Camera di Commercio di Udine
  • Iscritto al RUOLO PERITI ED ESPERTI delle Attività -  per il settore ospitalità -  presso la Camera di Commercio di Udine.
  • Conoscenza all’uso dei sistemi informatici di gestione – e programmi Word & Excel

DELLA ATTIVITA’  SOCIO-ECONOMICA

  • Consigliere e componente la giunta ASSOCIAZIONE ALBERGATORI della provincia di Udine.
  • Consigliere e Membro di Giunta della CAMERA DI COMMERCIO DI UDINE per il Turismo
  • Consigliere della CASSA DI RISPARMIO DI UDINE E PORDENONE, in rapp. CCIAA  Udine. Consigliere  dell’ENTE FIERA DI UDINE,  in rappresentanza CCIAA Udine. 


DELLE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI

  • A.D.A. Associazione Direttori Albergo, socio dal 1971 - Consigliere Amministratore (2003-2006), già vice-presidente Vicario, Rappresentante Regionale Friuli Venezia Giulia, Coordinatore Centro Studi – Dal 1.1.2007 nomina a Presidente Onorario dell’A.D.A.
  • ADA SERVIZI soc.coop. a r.l. – Socio fondatore – Consigliere e revisore dei Conti – Dal 2002 socio consigliere con compiti di Amministratore Delegato (2002-2006)
  • Iscritto a ManagerItalia (ex Fendac) dall’anno 2001 nella regione Lazio, dal 2008 nel Veneto
  • Socio dell’A.F.A.B. Associazione Food & Beverage, dal 1976 al 1995
  • Socio LIONS CLUB di Cervignano, dal 1978 al 1989
  • Socio SKAL CLUB DI TRIESTE, dal 1989 al 1992
  • Iscritto alla CIDA negli anni dal 1968 al 1972
  • Socio “Nobile” Ducato dei Vini – Friuli Venezia Giulia
  • Riconoscimento ASCOM   UDINE, “Aquila d’Oro” per la 40.le attività nel commercio & nel  turismo
  • Commissario Straordinario della  Associazione Italiana Housekeeper (Governanti), socio fondatore
  • Consigliere Tesoriere Associazione “Solidus”, per il biennio 2002/2003 e 2004/2005 – socio fondatore
  • Riconoscimento quale “Migliore Direttore Albergo 2006 - Veneto” da Ospitalità Alberghiera (Federalberghi Veneto)













DELLA FORMAZIONE


Svolto incarico di Docenza “per formazione ed espertato”, presso:

  • ISPECO Roma – Istituto Internazionale Studi Politici ed Economici Coop. Sviluppo
  • Istituto Professionale di Stato Attività Turistico Alberghiere di Fiuggi
  • Istituto Professionale di Stato Attività Turistico Alberghiere di Marina di Massa
  • Centro Studi Superiori per il Turismo di Assisi
  • Accademia Nazionale Comunicazione ed Immagine del Turismo – Roma

ULTERIORI REFERENZE DI RECENTE RAPPORTO

  • Geom.Bruno BEGHETTO – presidente SACEA di Padova, Galleria Brancaleon 2
  • D.ssa Clara PAGNAN – presidente Gruppo Hotel Plaza spa Mestre Ve, viale Stazione 37
  • Ing. David GUARIENTO – presidente Soc.Savonarola srl di Occhiobello (Rovigo)
  • Sig. Vittorio DE MARTINO, direttore generale Gruppo Hotel Invest Roma
  • Sig. Franco ALZETTA, (ex direttore Hotel Michelangelo) Milano – via Tremelloni 20
  • Sig. Giorgio BOTTON, (ex direttore Sheraton Hotel Padova) Montegrotto Terme v. Fasolo 5
  • Dr. Umberto GIORDANO, direttore Hotel Villa Stanley – Sesto Fiorentino (FI)



N.B. - Ai fini della legge 675/96 sulla “privacy” si autorizza l’uso dei su citati dati in conformità a quanto previsto dalla legge stessa.


F.TO    RENZO SALMASI 





(aggiornato al 31 Dicembre 2014)

Progettare una struttura alberghiera

Suggerimenti a coloro che desiderano
Progettare una struttura alberghiera

L’architettura e il design alberghiero hanno manifestato nell’ultimo decennio importanti modifiche di trasformazione e aggiornamento, rivolti a migliorare l’esperienza vissuta da parte degli ospiti, al fine di rispondere al meglio a un bisogno d’identità e riconoscimento verso i luoghi e gli ambienti della ricettività.
La progettazione alberghiera è pertanto cambiata al fine di permettere ai viaggiatori un’esperienza autentica di conoscenza della cultura e delle usanze locali, oltrepassando i principi di standardizzazione proveniente dalla cultura alberghiera di altri paesi (vedi americhe e paesi asiatici). 
Tutto ciò si è riflesso negli sforzi degli architetti e designer alberghieri, i quali cercano di interpretare al massimo lo spirito dei luoghi in ogni dettaglio degli alberghi, consapevoli di come un design attento e informato possa sposarsi con un efficiente utilizzo degli spazi e costruzioni sviluppate in modo razionale.
L’assunzione di un modello di sviluppo architettonico si è diffusa principalmente nei resort e nelle strutture leisure, che maggiormente consentivano l’adesione a stili ed elementi architettonici in sintonia con i luoghi e le unicità dei paesi ospitanti, soprattutto per le grandi compagnie alberghiere internazionali e in grandi studi di architettura.
In seguito anche le strutture alberghiere di città, orientate a una clientela d’affari e di commercio, hanno raccolto gli stimoli dei nuovi stili modificandosi per accogliere una clientela sempre più internazionale.  Tali cambiamenti si sono orientati sia verso gli spazi comuni delle strutture che agli spazi di aggregazione e socialità, ma sopratutto verso gli spazi più intimi come le camere e le suite.
Per tutti i tipi di strutture ricettive, si è sopratutto puntato ad un percorso d’innovazione funzionale, dovuta all’avanzare delle tecnologie e dell’automazione all’interno delle rispettive strutture.  Tale innovazione si riflette nell’esperienza e nelle esigenze di soggiorno del viaggiatore, che dispone adesso delle nuove tecnologie per fruire al massimo del soggiorno all’interno dell’albergo.  L’automazione ad esempio ha contribuito a rendere la camera d’albergo un luogo molto più fruibile e diversificato e allo stesso tempo ha permesso l’erogazione di servizi a misura dei viaggiatori d’oggi.
Un aspetto molto importante che rileva nello sviluppo architettonico degli alberghi è sicuramente la pianificazione degli spazi dedicati alle differenti aree e servizi offerti dalla struttura.
Tale pianificazione rappresenta un aspetto critico della fattibilità del progetto alberghiero consistendo nella distribuzione più efficiente e funzionale delle diverse aree incluse nel progetto architettonico.  Affinché la pianificazione non sia solo un’elencazione dei servizi e delle aree dell’edificio, è necessario uno studio sulla distribuzione più idonea di tali aree, focalizzato sui servizi e sull’erogazione degli stessi agli ospiti della struttura.  Per comprendere al meglio la vocazione dell’unità ricettiva e configurare al meglio lo spazio disponibile, è necessario un attento studio del mercato in cui l’albergo si troverà a operare, anche per stimare la domanda potenziale e dimensionare l’unità alberghiera in funzione di tale domanda.

Affinché la distribuzione delle aree interne ed esterne del progetto sia efficace, risulta inoltre necessario associare ciascun servizio erogabile nell’edificio alla domanda potenziale e da questo distribuire gli spazi da destinare ai singoli servizi alberghieri.
Questo consente di attribuire il maggiore spazio a quei servizi che contribuiscono in maniera più elevata ai ricavi dell’albergo, e così permettono un uso davvero efficiente degli spazi, che naturalmente avranno un costo di sviluppo.
Tipicamente, i reparti che producono ricavi sono principalmente
  • le camere
  • e la ristorazione,
pertanto saranno tali servizi a occupare i maggiori spazi dell’edificio. 
I reparti minori come la lavanderia, il parcheggio, i servizi benessere, potranno avere adeguato spazio in funzione della propria contribuzione ai ricavi complessivi dell’albergo.
Lo spazio attribuito al reparto camere può differire in maniera significativa nelle differenti categorie di alberghi.  Gli spazi sono calcolati tenendo conto che ogni area richiede adeguati spazi pubblici e di servizio, non visibili al cliente finale.  Inoltre, esistono alcune aree che possono essere sensibilmente ridotte, ma che devono essere comunque incluse nel progetto di allocazione dello spazio, perché funzionali alla fruizione dell’albergo.
Adeguati spazi devono essere inoltre dedicati agli impianti e i macchinari, che contribuiscono a migliorare il comfort percepito dal cliente.  Molto spesso gli impianti sono ubicati sulle coperture dell’edificio oppure nei piani interrati, permettendo di destinare le aree migliori ai servizi per i clienti.

La ristorazione, composta dalle sale e dalle cucine e magazzini, comporta spesso un consumo di spazio che difficilmente si giustifica con i ricavi prodotti da questo servizio, tuttavia, per alcune categorie di strutture la presenza di outlet per il food & beverage è necessaria e non può essere ridotta anche se il margine di contribuzione risulta basso o negativo.
Così, le fasce di prodotto alberghiero più basse, come le categorie economy e budget hanno un'alta percentuale di spazio assegnato alle camere, poiché i servizi ausiliari, come la ristorazione, sono spesso esclusi o sono molto limitati.  Tra i prodotti alberghieri classificati con quattro o cinque stelle vanno considerati anche gli spazi riservati ad una clientela che necessità di locali per riunioni e meeting, quindi superfici ampie e comode supportate da servizi e impianti tecnologici.
La realizzazione di un progetto architettonico alberghiero di successo dipende pertanto da molti e vari fattori, tutti importanti e ugualmente necessari di un approfondito esame. 
Il percorso più adatto oggi, anche in relazione alla forte concorrenza che esiste sul mercato, necessita e prevede la realizzazione di uno studio congiunto tra architetti e professionisti competenti nella gestione alberghiera affiancata da un esperto e competente direttore d'albergo, al fine di indirizzare sin dall’inizio il progetto architettonico verso la realizzazione di un prodotto alberghiero sostenibile e funzionale alle condizioni di mercato nelle quali la struttura si troverà a operare.


Renzo Salmasi - direttore albergo – Associato ADA (Associazione Direttori Albergo)

Un Manager a misura d'albergo

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Un manager a misura d'albergo

di di Renzo Salmasi
Articolo
La tecnologia e la realizzazione di nuove macchine intelligenti, nel settore dei servizi alberghieri e della ristorazione, hanno certamente fatto passi da gigante. Purtuttavia esiste ancora grande "spazio" dove la decisione dell'imprenditore e del manager è necessaria per una scelta completa, dove la "macchina" non può sostituirsi al cervello umano. Gestire delle aziende alberghiere o della ristorazione è spesso più complicato che gestirne altre di diversa tipologia. Infatti l'ambiente aziendale dove si opera offre contemporaneamente varie situazioni per cui diverse sono le regole che cambiano nel corso degli eventi. Allora ci si chiede: Come fronteggia di norma queste situazioni un "direttore d'albergo" ? Per tradizione si è spesso ritenuto che il meglio delle decisioni potesse derivare da un insieme di decisioni razionali da prendersi in condizioni neutre e, comunque, senza fattori di carattere emotivo o di motivazione che tenderebbero a "fraintendere" le stesse. Spesso il manager è considerato un burocrate aziendale il quale, eliminando tutti quei fattori personali, prendesse una decisione più utile e favorevole all'azienda. La scuola Nord Americana ci insegna molto in proposito, dando rilievo a quegli aspetti formali e schematici del processo di decisione, raggiungendo limiti di perfezione e sofisticazioni che spesso difficilmente si possono superare. Malgrado ciò, in gran parte dei casi, l'imprenditore o il dirigente non trova conforto in questi studi o seminari che, seppure validi, rimangono puramente delle "esercitazioni". Siamo sinceri, tutto ciò è un fatto comprensibile. E' doveroso quindi chiederci: E' opportuno insistere affinchè il "manager" si avvicini di più e con frequenza a questi strumenti per vedere di migliorare le sue prestazioni decisionali? Una risposta positiva poteva essere data fino a poco tempo fa, ma ora invece dobbiamo incominciare a parlare di aspetti emotivi e motivazionali delle decisioni di un "manager" e quanto meno pensare ad intraprendere un sistema migliore per offrire garanzie di successo al suo operato. Quindi è il caso ora di domandarci: Quali sono gli elementi e le basi per questo nuovo modo di "pensare" l'attività dell'aspetto decisionale del manager? Esaminiamone almeno alcuni dei principali: La Emotività, La Motivazione, Lo Stress, La politica dell'immagine.
LA EMOTIVITA' - La capacità di decidere non deriva tanto dal fatto di saper risolvere un calcolo, ma bensì della attitudine che le persone hanno di trasmettere la determinazione, sicurezza ed entusiasmo, cioè fattori necessari ad attuare una certa decisione. Il modo con cui un dirigente esprime le sue scelte e l'input con cui i suoi collaboratori lo recepiscono è fattore principale per il successo della gestione aziendale. Non possiamo pensare che i "collaboratori" con cui il manager o dirigente dialoga siano dei semplici "macchinari" da rifornire di dati privi di ogni caratteristica soggettiva. Il più delle volte il comportamento professionale di un manager deriva da situazioni emotive che trasmettono delle emozioni che sono a loro volta informazioni utili per i collaboratori atte a far capire la serietà, la gravità o la necessità del perché si sono fatte determinate scelte. Rivolgendosi al dipendente in maniera fredda o neutra per comunicare la propria decisione, spesso si ottiene realizzazioni e reazioni fredde e neutre a cui manca quell'entusiasmo "in più" indispensabile per ottenere un risultato positivo. Ecco quindi manifestarsi la necessità per un dirigente di comunicare la emozione di una decisione importante al fine di ottenere buone prestazioni dai suoi collaboratori. Il demandare spesso non può essere "un fatto positivo": infatti se non si ha questa capacità di comunicare il più delle volte ci troviamo davanti a fattori molto negativi!
LA MOTIVAZIONE - Credere in una idea e manifestare nei fatti che in una data scelta e nei suoi possibili risultati si crede davvero, è un altro elemento che migliora di molto il processo decisionale di un "manager". Si può dire, anzi, che esista la necessità di una relazione inversa tra l'improbabilità dei risultati che ci si aspettano e l'impressione che il direttore deve offrire di credere nella possibilità, pur minima, che certi risultati si realizzano. Si pensi al "direttore d'albergo" che deve motivare i suoi collaboratori addetti alle "vendite" ad acquisire "buoni contratti" con i T.O. e/o le AdV. Se le motivazioni che vengono loro trasmesse sono scarse nel momento in cui, per fattori esterni, gli stessi siano scarsi, difficilmente ci si potranno aspettare dei buoni risultati. E' questo il caso dove la costante sollecitazione del direttore è indispensabile per reggere agli estenuanti tentativi di produrre di più!

LO STRESS - Oggi l'opinione sullo stress è molto contrastante. Molti lo indicano come un fattore di scompenso fisico e psichico, altri invece ne fanno una ragione di vita e di salute mentale. Non c'è dubbio però che il manager operi quotidianamente in situazioni di stress, cioè di sovraccarico emotivo. Da questo punto di vista si può anche dire che l'equilibrio personale di chi dirige e gestisce il vertice delle organizzazioni sia più fragile che non quello di un impiegato o di un operaio. Non a caso nell'ambito delle attività turistiche alberghiere abbiamo spesso notizia delle dimissioni di direttori-dirigenti a seguito del cambio di proprietà di questo o quell'albergo. In genere poi il motivo di certi cambiamenti è dovuto ad una propria professionalità: modo di decidere e carriera vanno di pari passo e non è infrequente che un direttore giochi la sua posizione coscientemente appoggiando una decisione o un metodo di scelta fino alle sue estreme conseguenze. E' indubbio, quindi, che lo stress accompagni l'attività del dirigente; la capacità del manager sta proprio nel fare di esso non un antagonista cui cercare inutilmente di sfuggire ma un fedele compagno da utilizzare per imprimere alla propria azione una carica maggiore. Lo stress, se ben utilizzato, permette di attingere nei momenti di emergenza a riserve di energie insospettate che, se ben impegnate, consentono quello spunto finale che permette di cogliere il successo. A conclusione di queste riflessioni, da buon ultimo, esaminiamo.
LA POLITICA DELL'IMMAGINE - La capacità di porgere le decisioni, di comunicarle ad un numero rilevante di persone contribuendo a rafforzare l'immagine e il senso di appartenenza che l'azienda diffonde al proprio interno, assume un rilevante significato. E' necessario dimostrare un certo carisma, un deciso stile, conforme con le decisioni di politica aziendale che, al di là di comunicati o direttive, possono essere trasmesse con pochi cenni e poche immagini. La gestione del personale, specie se di una certa dimensione, è la classica "buccia di banana" sulla quale cadono "direttori manager" pur di provata affidabilità. Non è raro, infatti, frequentare aziende alberghiere, dove l'aspetto organizzativo dei servizi si dimostra "inefficiente". Il direttore chiuso fra le quattro mura del suo ufficio ed energico nella cerchia ristretta dei suoi collaboratori, si inceppa e balbetta o quanto meno si dimostra incapace di esprimere una immagine di sé che sia al livello della posizione ricoperta. Nelle organizzazioni attuali, già entrate in una società del 2000 e dove i servizi hanno raggiunto livelli avanzati che ieri non immaginavamo di raggiungere, l'immagine del dirigente è un importante fattore di successo e così dicasi dell'aspetto personale delle sue scelte che, in sintesi, si esprime in uno stile manageriale avente caratteristiche irripetibili. E' questa impronta personale, che si verifica fin nei minimi particolari, quella che rappresenta la firma opposta dal dirigente sotto le situazioni più ingarbugliate risolte con successo ed è, inoltre, anche uno degli elementi sui quali si concentra l'attenzione del processo decisionale che ha come oggetto lo stesso manager allorchè se ne verifica la adeguatezza. Spesso e volentieri è la "buona impressione" esercitata che diventa l'aggancio simbolico da cui dipende la decisione di "ingaggiare" questo o quel direttore dirigente a cui affidare la direzione e la gestione di una azienda. In questo settore i calcoli servono assai poco, anzi, è proprio lo immedesimarsi del dirigente nella struttura aziendale che da lui dipende e negli obiettivi della proprietà a costruire la carta vincente per la soluzione di molte situazioni difficili ed a rappresentare quella carica personale in più che permette, anche con sentimento, di assicurare alla propria azienda la desiderata "positività dei risultati". Vorrei concludere citando una massima da me letta in un piccolo testo dal titolo "Briciole di saggezza". L'Uomo dispone di tre mezzi per agire intelligentemente: La riflessione, il più nobile L'imitazione, il più facile L'esperienza, il più amaro 

venerdì 9 ottobre 2015

Economo: valutazioni e acquisti

di di Renzo Salmasi
Articolo
Renzo Salmasi, Consigliere nazionale ADA e responsabile di ADA Servizi. Si interessa di formazione ed ha sviluppato uno studio sulle principali figure professionali.

L'Economato
Il reparto economato svolge una serie di operazioni relative al flusso delle merci, dei materiali e delle prestazioni legate alla gestione dell'esercizio che debbono consentire e garantire il rifornimento dei reparti, nonché la conoscenza in ogni momento dei dati relativi alle giacenze di magazzino, alle necessità, ai consumi e ai risultati relativamente a quanto di sua pertinenza. Le operazioni succitate possono essere raggruppate in:
· Fabbisogni: sono le operazioni legate alla determinazione dei fabbisogni dei prodotti di gestione, delle dotazioni e delle prestazioni
· Acquisti: le operazioni legate alle gare d'appalto e all'emissione degli ordini d'acquisto
· Carico: quelle relative alla presa in carico delle merci, dei prodotti, dei beni patrimoniali, nonché delle spese sostenute per prestazioni e servizi. Alcune di queste prestazioni sono obbligatorie per legge
· Conservazione: quelle inerenti la conservazione delle merci e dei prodotti
· Distribuzione: tutte le operazioni inerenti alla distribuzione di merci, prodotti e beni ai reparti operativi
· Elaborazione dati: sono le operazioni, infine, necessarie alla determinazione dei dati di consumo necessari a loro volta per il controllo dei risultati di gestione. Responsabile dell'economato è l'economo. Da questa posizione dipendono i magazzini

Profilo dell'economo
Intelligenza pronta, ineccepibile onestà, fermezza e precisione nei confronti dei fornitori, correttezza nei rapporti con i dipendenti e con i colleghi. Oltre ciò deve anche possedere:
· una buona istruzione di base preferibilmente tecnico-amministrativa
· un'ottima preparazione in merceologia con particolare riferimento alle derrate alimentari
· una notevole conoscenza delle formule contrattuali per gli acquisti e i risvolti legali che ne derivano
· una nozione completa di tutti i reparti che compongono l'azienda alberghiera-ristorativa, nonché degli standard qualitativi dei servizi
· una buona preparazione sui sistemi contabili meccanizzati e preferibilmente un addestramento alla programmazione di questi
L'economo inoltre deve essere dotato di particolare predisposizione all'organizzazione e al coordinamento del lavoro nonché alle analisi


Responsabilità dell'economo
E' una posizione di grande responsabilità in quanto suo tramite vengono effettuate tutte le spese dell'esercizio ad esclusione di quelle del personale. La responsabilità è maggiormente messa in risalto se si considera che buona parte delle spese controllate da questa posizione riguardano le materie prime della ristorazione, settore che notoriamente è sempre in precario equilibrio economico. L'economo è il responsabile degli approvvigionamenti di tutti i prodotti necessari alla gestione della conservazione degli stessi, della loro distribuzione ai reparti operativi nonché della rispondenza delle giacenze effettive di magazzino con quelle contabili. Quando parliamo di approvvigionamento intendiamo parlare di tutto il ciclo inerente gli stessi dalla determinazione dei fabbisogni alla ricerca dei migliori fornitori sotto l'aspetto qualitativo, economico e di affidabilità, dalla determinazione delle specifiche alle gare d'appalto, dall'emissione degli ordini di fornitura alla ricezione e controllo della merce stessa. Il tutto viene dall'economo formalizzato con il budget degli approvvigionamenti che è lo strumento essenziale per una sana ed economica campagna acquisti. Se si conoscono con buona approssimazione le qualità delle merci d'acquistare, le trattative con i fornitori possono essere condotte con maggiore efficienza. Inoltre il budget degli approvvigionamenti consente un migliore utilizzo degli spazi e una migliore rotazione delle merci. Attraverso le previsioni dei consumi nel tempo stabilisce il timetable delle consegne delle varie merci. Il tutto in funzione dell'economicità gestionale dell'azienda.

I compiti dell'economo
Nei limiti delle deleghe concesse dal direttore i compiti dell'economo si possono riepilogare nelle seguenti azioni:
· collabora nella determinazione dell'organico di cui è responsabile
· assicura la costante e immediata disponibilità dei rifornimenti necessari a tutti i reparti
· assicura il controllo al momento della ricezione della quantità e della qualità dei prodotti acquistati
· assicura la perfetta rispondenza tra le scritturazioni contabili e l'effettiva giacenza di magazzino
· assicura la rilevazione ed elaborazione dei dati di consumo del F&B nonché dei materiali delle prestazioni e delle utenze
· provvede alla determinazione dei fabbisogni dei prodotti F&B e dei beni di dotazione sulla base del budget degli investimenti e della programmazione di ristorazione
· provvede a redigere gli ordini di fornitura sulla base delle approvazioni ottenute
· garantisce il perfetto stoccaggio delle merci in quantità idonea alla copertura dei consumi
· garantisce l'ordine dei magazzini e delle celle, nonché la rotazione di tutte le merci e i prodotti
· garantisce la pulizia e l'igiene dei magazzini e delle celle
· garantisce la distribuzione delle merci e dei prodotti di consumo ai reparti secondo necessità
· partecipa in qualità di componente del team work, alla programmazione dell'offerta di ristorazione · presenta alla direzione per l'approvazione la programmazione degli acquisti e la richiesta delle offerte ai fornitori
· esamina le offerte pervenute e redige una tabella di raffronto da sottoporre all'approvazione della direzione
· assiste il direttore nella stipulazione dei contratti di fornitura

martedì 6 ottobre 2015

L'ALBERGO DI FAMIGLIA - HOTEL CENTRALE DEL LIDO DI VENEZIA





HOTEL CENTRALE – LIDO DI VENEZIA
Oggi (1 gennaio 2013) denominato Hotel Lord Bayron

L'Albergo Centrale (nome originale Pensione Centrale) è sorto negli anni subito dopo la prima guerra mondiale per volontà dei nonni paterni, provenienti dalla provincia di Treviso (Zenson di Piave) e trasferiti nell’isola del Lido alla fine del 19° secolo.
Il nonno Angelo arrivato al Lido ha continuato il suo mestiere di calzolaio (caegher) mentre la nonna Angela dopo aver dato alla luce quattro figli (Guido-Gino-Aldo e Attilio) tra il 1902 e il 1908 contribuiva a gestire uno spaccio-vendita di vino del “Piave” con rivendita di Sali & tabacchi.
Trascorso un certo periodo il nonno ebbe l’opportunità di svolgere attività di “mediatore” acquistando - con i relativi guadagni - una porzione di terreno dove fece costruire la Pensione Centrale – circa 12/14 camere, con bar e con rivendita di vino e Sali & tabacchi; all'interno delle sue mura stabilì anche l'abitazione della famiglia.
Alla gestione della pensione vi si dedicarono i nonni poi successivamente aiutati dal figlio Guido che nel frattempo acquisì esperienza alberghiera in quel di Roma.
Nell’anno 1938 – visto i buoni frutti della pensioncina - il nonno ebbe un’altra buona opportunità: la banca con cui operava gli suggerì l’acquisto di un secondo piccolo albergo all’insegna di Pensione Tripoli (poi denominato Rivamare); era situato vicino al mare e nei paraggi del grande e più famoso Hotel “Excelsior” di proprietà della Ciga. Vi era la possibilità di usufruire della collaborazione di un altro figlio, Aldo, che si inserì e partecipò alla gestione della nuova attività intrapresa dal padre.
I figli del nonno crearono le loro famiglie e così si formò la nuova generazione con sette nipoti: Gilberto, Anna Maria, Stelio (deceduto in giovane età), Angelo, Gianfranco, Renzo (io) e Gabriele.
Gilberto, mio fratello, dopo gli studi universitari (laurea in legge) seguì l’attività che mio padre (Gino) aveva intrapreso fin da giovane: la professione di assicuratore!
Anna Maria, figlia di Guido, terminati gli studi collaborò con il padre (Guido) all’albergo Centrale.
Angelo, figlio di Attilio, dopo un primo periodo nel campo alberghiero intraprese la carriera di responsabile nel settore “Rent-care”.
Gianfranco e Gabriele, figli di Aldo, dopo gli studi si sono inseriti come dirigenti nel settore dei trasporti turistico-aereo: Alitalia e Briths Air.
Negli anni fine 1960 sono venuti a mancare i nonni paterni e allora vi fu una divisione del patrimonio che questi avevano lasciato.
Mio padre, Gino, ereditò il 50% dell’Hotel Centrale che nel decorso dei precedenti anni venne ingrandito, tanto che alla fine della seconda guerra mondiale possedeva circa 45 camere. La mia famiglia, pur non avendo mai operato nel settore alberghiero destinò me a rappresentarla anche in considerazione che negli anni della adolescenza tra i 14 e i 19 anni nelle stagioni estive aiutavo e collaboravo con mansioni varie (portineria,cameriere di sala,ragazzo di cucina e di bar).
Nella stagione estiva 1962, in rappresentanza di mio padre, affiancai lo zio Guido nella gestione, unitamente alla cugina Anna Maria, protraendosi la medesima anche nella stagione 1963.
Nei due periodi invernali (1962/63 e 1963/64) per migliorare la mia professione di albergatore ho svolto lavoro di tirocinio in strutture alberghiere a Venezia e a Cortina d’Ampezzo.
Terminata la stagione estiva 1963 lo zio rinunciò ad una conduzione con mio padre preferendo concedere in gestione la sua parte di attività al fratello, per cui mi sono trovato nei successivi tre anni (1964-65-66) a condurre personalmente l’Hotel Centrale.


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Per un insieme di motivazioni familiari, in contrasto con le mie idee gestionali, lascio l’Hotel Centrale nel gennaio del 1967 per trasferirmi nella città di Udine dove assumo la Direzione dell’Ambassador Palace Hotel; la famiglia mi raggiunge nel mese di settembre con la quale fisso in Udine la mia definitiva residenza.

(1): la foto ritrae la famiglia di Angelo (senior) Salmasi al completo con i quattro figli/mogli e i primi tre nipoti.
(1 - continua)

A seguire l'elenco delle aziende alberghiere in cui ho operato dal gennaio 1967 al marzo 2007 con mansioni di "Direttore Hotel":
  • AMBASSADOR PALACE HOTEL **** di Udine
  • ASTORIA HOTEL ITALIA **** di Udine
  • HENRY HOTEL FROSINONE**** di Frosinone
  • HOTEL VILLAGGIO FACCHIN****Monte Penegal (Trento)
  • HOTEL DELLE PALME**** di Lignano Pineta
  • HOTEL ANTERLEGHES**** di Selva Val Gardena (Bolzano)
  • FIORALPINO PARK HOTEL****Susin di Sospirolo (Belluno)
  • CLUB HAUSE VILLA PRIMAVERA - Udine
  • EUROVIL GARNI HOTEL***Lignano Pineta
  • HOTEL INTERNAZIONALE****Cervignano del Friuli
  • HOTEL RIVIERA****Grignano-Trieste
  • HOTEL MORGENLAIT****Sauris di Sotto - Udine
  • HOTEL VILLA LA ROCCA****Rocca Priora (Roma)
  • GRAND HOTEL DUCA D'ESTE****Bagni di Tivoli (Roma)
  • HOTEL PINETA PALACE****ROMA
  • SHERATON GOLF RESORT****ROMA
  • HOTEL CASINA DELLO STADIO***Fiuggi Terme (Frosinone)
  • HOTEL CAPRACOTTA****Capracotta (Isernia)
  • HOTEL EXCELSIOR****Marina di Massa
  • HOTEL BELLEVUE****JESOLO PINETA
  • HOTEL SAVONAROLA****Occhiobello (Rovigo)
  • HOTEL PLAZA****di Mestre Venezia
  • HOTEL LE PADOVANELLE****Ponte di Brenta (Padova)
Dal gennaio 1967 esco dall'azienda paterna e mi trasferisco in Friuli nella città di Udine, dove mi raggiungerà la famiglia nel mese di settembre.
Vengo assunto all'Ambassador Palace Hotel (migliore albergo 4 stelle con 90 camere) gestito dalla famiglia Janes Giovanni titolari di altro albergo in Lignano Pineta. L'hotel offre anche una ristorazione alla clientela esterna e qui arricchisco la professione in particolare nel settore della cucina e della banchettistica in generale. 
Il rapporto dura poco più di un anno poiché nel frattempo mi viene offerta l'occasione di seguire la ristrutturazione del vecchio Grand Hotel Italia per poi assumerne la direzione e la gestione del suo ristorante; alla sua apertura (luglio 1969) il nuovo albergo assumerà il nome di "Astoria Hotel Italia"  un 4 stelle con 86 camere. Situato nel centro di Udine risulterà il miglior albergo della città.

LA DISPENSA SULLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E DELLA GESTIONE DEL FRONT OFFICE IN UN ALBERGO

CORSO DI FORMAZIONE PER ESPERTI IN GESTIONE MANAGERIALE INNOVATIVA                        DELLE STRUTTURE TURISTICHE ALBERGHIERE
            APPUNTI DELLA LEZIONE SULLA
                "ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E GESTIONE DEL FRONT OFFICE"
tenuta per conto del Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo - Assisi dal docente 
 RENZO SALMASI, direttore d' albergo - Socio Associazione Direttori Albergo - Roma

 Questi appunti non desiderano certamente pretendere che Chi abbia seguito o possa seguire un piano di formazione debba trarne grossi vantaggi ma possono essere sufficienti per creare una base conoscitiva; una più completa conoscenza può essere solo fornita con un inserimento diretto nello ambiente operativo dove il contatto con la realtà offre una migliore visione delle varie problematiche. Ci si augura, comunque, che evidenziare gli argomenti trattati possa essere utile per rammentare, in linea generale, quale importanza abbia il settore del front-office in una struttura ricettiva, sia essa un albergo, un villaggio, un residence, un campeggio o similare, qualunque siano le dimensioni della struttura: perchè una efficiente organizzazione aziendale, a distanza di tempo, premia il risultato economico che ci si prefigge di ottenere. Al servizio del "ricevimento" pervengono tutte le prenotazioni da parte dei clienti o delle agenzie: è qui che i clienti stessi vengono accolti al loro arrivo e ricevono il primo benvenuto. Da questo "punto focale" partono tutte le informazioni e le varie indicazioni ai reparti (piani, sala colazioni, cucina-ristorante, amministrazione, economato, etc.); è il reparto dove vengono fatte tutte le registrazioni delle presenze e dei consumi, dove vengono emessi i conti, le fatture e dove vengono incassati i corrispettivi. Chi opera al ricevimento svolge un lavoro delicato e complesso; le sue caratteristiche e le sue doti principali richiedono una buona dose di attenzione e concentrazione. Ciò non basta però; infatti per svolgere bene questo lavoro occorre una certa predisposizione naturale unita ad una buona capacità di sapere riconoscere le necessità e le aspettative dei clienti che costituiscono il vero capitale di ogni azienda alberghiera. Esaminiamo, innanzi tutto, l'ambito delle "risorse umane". Cercherò di comunicare, nel modo più semplice, l'esperienza da me vissuta in molti anni di lavoro evitando di tediare con argomenti di carattere teorico che spesso non trovano "accordo" nella realtà pratica. Parliamo di "cultura dell'accoglienza". Fino a non molti anni fa, i grandi alberghi erano riservati ad una ristretta cerchia di persone "bene" che potevano spendere ingenti somme di denaro ottenendo in cambio servizi di gran lusso. Per Chi "non poteva" erano disponibili piccoli alberghi con servizi essenziali, camere da letto semplici con bagni in comune, e altri servizi ridotti. Chi soggiornava in alberghi di vacanza aveva scelta limitata nei menù, accontentandosi di una accoglienza semplice e senza grosse pretese. Oggi invece, in tutti i Paesi occidentali, compresa la nostra Italia, questi parametri sono cambiati radicalmente perché il benessere generalizzato, che i positivi trend di crescita economica hanno procurato, permette ai cittadini di questi Paesi una capacità di spesa senza dubbio superiore, nonché la libertà di poter viaggiare ed organizzare le proprie ferie in periodi diversi dell'anno. Nel mondo dell'ospitalità, quindi, chi ha saputo per tempo adeguarsi ad una più diffusa esigenza di qualità ha determinato il proprio successo a discapito di coloro che sono rimasti fedeli alla propria cultura di servizio tradizionale. Il Cliente di oggi pretende non solo strutture adeguate ma anche personale ben preparato e disposto ad ascoltare ed intervenire. Al front-office sono necessarie "risorse umane" che siano attente e scrupolose nel seguire le istruzioni e i comandi che provengono dal loro capo-servizio o datore di lavoro; inoltre è necessario che esse abbiano - cosa fondamentale - cura ed attenzione del cliente: saperlo riconoscere all'arrivo, sapergli proporre la camera giusta e al prezzo giusto, saperlo aiutare ed assistere in tutte le sue necessità legate al soggiorno, consigliandolo nelle sue scelte. Tutto ciò per chi opera nel settore è cultura dell'accoglienza. Il primo impatto che il Cliente ha al suo arrivo in una struttura ricettiva è proprio con il front-office e da chi vi opera in questo servizio avrà la sua prima sensazione di qualità, che il più delle volte rimarrà la prevalente delle sensazioni nella sua memoria; questa, anzi, condizionerà tutto il periodo del soggiorno. Si diceva di una certa predisposizione naturale per questo lavoro, si intende dire che la cordialità, la simpatia e le buone maniere debbono poter essere spontanee. Queste risorse preziose della nostra popolazione, nelle diverse etnie regionali, sono connaturate nell'individuo; sono presenti in misura abbondante e trasmesse come una specie di codice genetico di generazione in generazione. Tutte queste qualità vanno però usate con criterio, accompagnate da un ragionamento che gli esperti di marketing chiamano "empatia", che permetterà di entrare in contatto, o meglio, in sintonia con il cliente e con le sue aspettative. Abbiamo affermato sin dall'inizio che un buon "receptionist" deve saper trasmettere una immagine positiva dell'albergo e della sua organizzazione al Cliente, nel momento in cui lo accoglie al suo arrivo, dandogli il benvenuto e occupandosi di lui. Altri "obbiettivi" (goals) lo attendono, che non sono meno importanti: la vendita dei servizi alberghieri attraverso la conoscenza di una serie di informazioni, il numero delle camere, la loro tipologia, con bagno o senza, con l'aria condizionata o senza, i differenti prezzi e i diversi periodi. Grazie a questa sua posizione, chi opera al front-office potrà con facilità informare il cliente e vendergli un posto al ristorante dell'albergo, o offrirgli un giro turistico della città o la possibilità di andare al teatro, etc. Più ci si impegna nel cercare di accontentarlo più crescerà la soddisfazione sia del front-office che del cliente. Una buona collaborazione con gli altri reparti e un corretto rapporto con i colleghi sono gli elementi essenziali per un reciproco rispetto mettendo maggiormente in risalto il buon lavoro svolto dal front-office. Chi sviluppa la contabilità si avvarrà dell'inserimento dei dati che il reparto avrà elaborato; la governante ai piani potrà programmare al meglio il lavoro delle cameriere; il cuoco e i camerieri della sala disporranno del loro servizio senza indugio; il direttore potrà contare su statistiche aggiornate ai fini di un controllo di gestione. Inoltre si deve verificare più volte il proprio lavoro con controlli incrociati per constatare che nulla è lasciato al caso. Quando si acquisisce un metodo di lavoro tutto sembrerà più facile ottenendo la stima e la fiducia dei colleghi e dei superiori. Le nostre strutture alberghiere sono, per la maggior parte, complessi di piccole-medie dimensioni e la loro organizzazione, di tipo gerarchico, è abbastanza semplice. Infatti il proprietario, o il direttore da questi nominato, definisce gli obbiettivi dell'azienda, si occupa della conduzione quotidiana e della politica commerciale. Per far questo si serve di una serie di collaboratori che costituiscono l'elemento direttivo (i capi servizi: il capo ricevimento, il maitre, lo chef di cucina, la governante, l'economo-capo personale). Ognuno di questi è responsabile di un reparto e si avvale del personale di supporto che costituisce quindi l'elemento esecutivo dell'organizzazione stessa (cameriere piani, portieri e segretari al ricevimento, camerieri di sala, cuochi, etc.). Ovviamente con il crescere delle dimensioni dell'albergo si fa più complessa la sua struttura organizzativa. Compiti e deleghe che ne derivano sono assai articolati e comprendono competenze specialistiche, come il ruolo del responsabile dell'ufficio personale, del food and beverage manager, del capo dell'ufficio tecnico, del responsabile amministrativo e così via, tutti rispondenti alla direzione generale che a sua volta fa capo ad un consiglio di amministrazione. In particolare nel front-office, se la struttura è di piccole o medie dimensioni, non esiste distinzione di ruolo tra portineria e ricevimento e chi vi opera verrà chiamato a svolgere contemporaneamente compiti di portineria (consegna delle chiavi, centralino telefonico, assistenza bagagli), come di ricevimento in senso stretto (accoglienza degli ospiti, assegnazione delle camere, registrazione degli alloggiati, contabilità, etc.). Il responsabile diretto sarà il Capo Ricevimento: a lui il compito di coordinare il reparto, la responsabilità del ricevimento degli ospiti e della cassa, a lui si dovranno rivolgere i Segretari in sottordine per riferire le novità riscontrate durante il loro turno di servizio, riportando gli eventuali problemi che si fossero verificati o le richieste particolari dei clienti. Il capo Ricevimento dovrà, a sua volta, rispondere al Direttore o al suo Vice, ove l'organizzazione lo richieda. Tra i vari reparti i responsabili comunicano fra di loro con una serie di ausili scritti e verbali. Questo scambio di informazioni è importante per il corretto funzionamento dell'albergo, rappresenta anzi un punto essenziale dell'organizzazione aziendale. Per comprendere e addirittura anticipare le aspettative del cliente è necessario mettersi nei suoi panni: essere noi stessi clienti chiedendoci come vorremmo essere accolti e quali potrebbero essere i servizi che ci aspettiamo entrando in un albergo. In poche parole chi lavora al front-office deve essere disposto con attenzione verso la clientela. Si deve tenere presente che i Clienti sono diversi l'uno dall'altro: infatti diversi possono essere i motivi per cui scelgono il vostro albergo e quindi differenti le esigenze che possono manifestare durante il loro soggiorno. Il cliente guarda il servizio, spesso lo subisce, e proprio per questo l'atteggiamento di chi lavora è fondamentale. Il marketing suggerisce al manager di valorizzare gli aspetti umani come componenti fondamentali del prodotto intangibile che sta vendendo: l'ospitalità. Chi opera al front-office ha il compito di dare la massima attenzione all'attività di reception e di controllare i punti chiave del ciclo di controllo qualitativo (dall'arrivo alla partenza del cliente). Punti che potremmo definire: Arrivo: scarico bagaglio; Momento receptionist: ricevimento, registrazione, informazioni, accompagnamento in camera; Presentazione della camera: controllo a vista di arredi e bagno; Controllo di gradimento; Il cliente è soddisfatto: approccio agli altri servizi dell'albergo; Pagamento del conto: previsioni di un suo ritorno, preparativi per la partenza; Partenza. Ci si deve assicurare che il servizio risponda sempre ai propri criteri di programmazione e che al centro della qualità del servizio ci sia sempre il cliente e non le abitudini dei propri collaboratori. Bisogna sempre essere pronti ad accogliere e dare il benvenuto alla Clientela; la situazione delle camere deve essere aggiornata e la lista degli arrivi previsti deve essere sempre a portata di mano. Possiamo avere nel corso della giornata due tipi di arrivi: Clientela individuale e Clientela di gruppo. Nella prima specie si dà il caso che gli arrivi siamo già stabiliti da una prenotazione ma spesso lo sono anche senza prenotazione. Ecco l'importanza di avere una "lista delle disponibilità" sempre aggiornata. In genere l'arrivo di gruppo è un arrivo già programmato e riguarda clientela che soggiorna per congressi o meeting, per tour e soggiorno turistico con visita alla città. Sorridere sempre alla Clientela, anche se si è nei guai: questo è il suo primo impatto con l'albergo e tu non devi manifestargli le tue difficoltà magari perché, pur esistendo la prenotazione …….non ci sono più camere. Questo è il classico dei casi quando si è in overbooking! Come comportarsi? Mantieni la tua calma, spiega al cliente la situazione ma rassicuralo che provvederai immediatamente a sistemarlo in modo idoneo. Contatta gli altri alberghi con cui collabori normalmente quando ti trovi in questa situazione. Chiedi di poter sistemare il Cliente e una volta ottenuto l'ok provvedi a trasportare con mezzi dell'albergo o un taxi - a spese della tua azienda - il medesimo nell'albergo dove hai trovato la sistemazione, scusandoti con il Cliente augurandoti di poterlo "servire" in un prossima e futura occasione. Dobbiamo quindi puntualizzare che, nei casi di "overbooking", si deve essere ancora più gentili, più efficienti e più premurosi. Nel caso del Cliente senza prenotazione si deve dimostrare e fornire le stesse attenzioni per il cliente prenotato. Egli può essere un nuovo cliente oppure un abituale e tu dalla situazione devi riuscire a capire se è possibile sistemarlo. Se non puoi alloggiarlo nel tuo albergo perché sei al completo non lasciarlo andar via prima di aver dimostrato un tuo interesse per aiutarlo a trovare un'altra sistemazione; questo tuo comportamento farà si che lui non si dimenticherà dell'interessamento e si rivolgerà al tuo albergo in una prossima occasione. Consegna un opuscolo dell'hotel perché possa rammentarsene. Per non perdere il cliente, tieni a mente le seguenti regole: Up-grading e Down-grading (il successo di queste tecniche dipende frequentemente dall'atteggiamento marketing o non dell'albergo) Up-grading:decision making del receptionist Tipo di cliente (vacanze, affari,…), stile di vita; Numero di camere doppie libere; Previsione di altre partenze; Inquadramento in serie storica della giornata; Potenzialità: previsione di altri arrivi; Ora in cui la richiesta viene inoltrata; Tipo di trattamento richiesto dal cliente; Numero dei pernottamenti richiesti. Down-grading: decision making del receptionist Tipo di cliente e modalità della richiesta; Stile di vita dell'ospite potenziale; Esistenza di camere singole libere; Esistenza di camere comunque libere; Previsione di altri arrivi; Ora in cui la richiesta viene inoltrata; Numero dei pernottamenti richiesti. Altro aspetto è il caso dei clienti di gruppo. Qui hai un lavoro facilitato perché da alcuni giorni sarai già in possesso della rooming list e ti sarai fatto parte diligente di assegnare già il numero delle camere che verranno destinate al gruppo. Dai un caldo benvenuto al capo-gruppo; offrigli sempre il tuo sorriso rassicurante e non agitarti per la confusione temporanea provocata dalle persone che sono al banco. Organizzati stabilendo il numero delle persone e quello delle camere e controlla che non vi siano variazioni rispetto alla rooming list che avevi ricevuto in precedenza e consegna le chiavi. Quindi, quando il cliente arriva: Devi sentirti in forma, essere in ordine, sorridere, salutare, dare il benvenuto; Rimani calmo, non fare confusione, agisci con sicurezza e darai sicurezza; Riconosci le persone, chiamale per nome, non chiedere i documenti ai clienti abituali (comunque fai sottoscrivere la schedina di notificazione); Saluta sempre per primo e chiama il cliente per nome; Chiedigli se desidera andare al ristorante, spiegandogli le specialità dello chef, o se preferisce un drink; Controlla che il suo nominativo non sia in black list; Chiedi sempre al cliente se ha fatto un buon viaggio, se la sua auto è a posto (nel parcheggio o garage), se ha bagagli da scaricare; non chiedere mai "quando parte?" Comunica in modo tempestivo ogni novità agli altri reparti interessati; Dai a ogni cliente l'attenzione che egli desidera; Definisci il prezzo e consegna, ove sia possibile, la key-card; Provvedi a completare tutte le registrazioni di arrivo; Chiedi al cliente come intende pagare; Accompagnalo; Intesta il suo conto; Controlla, entro dieci minuti, dal suo arrivo, se la camera è OK e se l'ospite ha bisogno di qualcosa. Ci sono molti modi di accogliere una Clientela di gruppo. Ogni albergo può scegliere una tipologia di accoglienza. L'importante è avere un metodo preciso, strutturato, programmato e che diventi una metodologia di arrivo per tutti. All'arrivo del cliente una delle prime operazioni che vanno eseguite dal receptionist è quella dello ceck-in: si intesta il conto del cliente cercando di completare la scheda con i dettagli richiesti dall'ospite; l'intestazione di questa scheda oggi di norma viene fatta in maniera automatica con il computer negli alberghi di una certa importanza ma anche in modo più semplice nei piccoli e medi alberghi: manualmente o battuto a macchina. Sulla scheda-conto del cliente ogni giorno va caricato il prezzo giornaliero dell'arrangiamento che il cliente stesso ha scelto (camera, camera e colazione, mezza-pensione, pensione completa), oltre alle varie consumazioni extra (bar, ristorante, etc.) e quant'altro che non rientra nell'arrangiamento scelto. Il termine "arrangiamento" deriva dall'arcaico "mettersi d'accordo" e dal francese "arrangement". Questi termini sono diventati dei veri dialetti e vengono di norma ri-compresi nel dizionario degli "hotel jargon". Sarà opportuno controllare se il cliente usufruisce di tutti i servizi che egli ha concordato, al fine di effettuare le eventuali variazioni giorno per giorno. Le consumazioni fatte vanno scritte su appositi "buoni" dai reparti che hanno fornito le prestazioni. Questi verranno poi consegnati, dai responsabili di reparto, al ricevimento che li raccoglierà per numero di camera e li deporrà nel casellario apposito in attesa di essere annotati nella scheda-conto cliente. Fatta quest'ultima operazione i "buoni" annullati vengono conservati in una busta-scheda cliente fino a quando l'ospite non parte; successivamente saranno archiviati. Se non è in funzione un sistema automatico di addebito anche le prestazioni telefoniche vanno registrate giorno per giorno azzerando il contatore-telefonico di ogni camera con addebito degli scatti e relativo importo sul conto del cliente. A fine giornata occorre aggiornare tutti i conti dei clienti effettuando entro una certa ora la chiusura contabile, che presenta in cifre la produzione-economica giornaliera dell'azienda. Alla partenza del cliente (ceck-out), una volta pagato il conto questo va azzerato, avendo cura di chiedere al Cliente, prima di questa operazione, se desidera la ricevuta fiscale o la fattura-ricevuta, che come ben si sa hanno una numerazione differente. Il cliente può pagare in modi diversi: Per pronta cassa (contanti); Con carta di credito o bancomat (oggi assai diffuso); Con voucher rilasciato dall'agenzia viaggi che lo ha prenotato; Con addebito alla ditta (full-credit) da cui è stato prenotato e/o inviato, con eventuale solo pagamento degli extra; Con assegno garantito da carta assegni oppure con assegno circolare. Nel caso 3 e 4 trattasi di conti in sospeso per cui si dovrà aprire un "dossier" dove vengono registrati i conti stessi in attesa del saldo. Nel caso di cui al punto 2 trattasi di pagamenti che hanno lo stesso valore "del denaro in contante"; infatti gli accordi con le carte di credito prevedono un immediato accredito nel c/c bancario in cambio di una piccola percentuale di commissione: è un tipo di pagamento che va sempre più diffondendosi. Alla partenza del cliente, operazione denominata ceck-out, è bene controllare se il nominativo e il numero della camera è scritto nella lista delle partenze in quanto la partenza stessa era prevista; se lo è tutto bene, perché in questa situazione tutto il personale (che ne riceve copia all'inizio della giornata) è informato e tempestivamente comunica gli eventuali addebiti da effettuarsi nel conto. Se non lo fosse è bene aggiungere il nominativo in rosso nella lista e comunicarlo immediatamente ai reparti interessati. La partenza non prevista può essere una partenza anticipata in contrasto con gli accordi presi al momento della prenotazione o dell'arrivo: è una situazione da gestire con grande prudenza e direi "con diplomazia": non si può fare certamente il cliente "prigioniero" ma converrà sorridere e trovare una soluzione idonea senza mettersi in contrasto con il cliente. Fai i dovuti controlli, in modo che tutto sia a posto contabilmente, contattando i reparti: i buoni delle consumazioni non addebitate costituiscono una perdita per l'albergo. Non limitarti ad appoggiare il conto sul banco ma presentalo con un bel sorriso: "prego signor Rossi". Il tuo ultimo contatto con il Cliente è importante perché costituisce anche una rinnovata occasione di vendita: egli potrebbe desiderare di prenotare per una prossima volta oppure informarsi sulla prassi in uso per effettuare eventuali future prenotazioni. Saluta il cliente e ringrazialo per la Sua preferenza, chiamalo per nome, chiedendogli al tempo stesso se il soggiorno è stato di suo gradimento. Provvedi a fare scendere il suo bagaglio dalla camera, chiedigli se ha la necessità di chiamare un taxi, assistendolo sempre nelle operazioni di partenza. Ancora qualche consiglio: Controlla se ha consegnato la chiave; Prendi nota di eventuali lamentele, che comunicherai alla Direzione; Comunica l'avvenuta partenza ai reparti interessati ed in particolare al reparto servizio ai piani; Accertati che il Cliente abbia ritirato i suoi documenti e/o eventuali valori lasciati in deposito nella cassaforte; Controlla se ci sono messagi per lui, posta o questioni in sospeso; Alla fine augura un buon viaggio per il suo rientro. Chi lavora al ricevimento si troverà certamente a gestire anche altri problemi come quello di un reclamo. Vediamo quali possono essere i suggerimenti idonei per affrontare le situazioni: Innanzi tutto mantieni la massima calma e non dimostrare di essere turbato; Interrompi immediatamente quello che stai facendo; Non fare gesti di insofferenza; Guarda il cliente negli occhi e non abbassarli; Non combattere mai con lui e soprattutto non controbatterlo; Se il cliente alza la voce, invitalo a calmarsi e fallo accomodare in un ufficio della direzione; Mostra comprensione e se al caso prendi degli appunti su quello che sta dicendo e riferendo; Chiamalo sempre per nome, eventualmente anche "dottore" se lo è; Una frase chiave da usare è: "Posso capirla come si sente, al suo posto mi sentirei e reagirei anch'io così"; Dirigiti sul vero problema del suo reclamo e scusati sempre; Vedi di rintracciare immediatamente il personale che può risolvere il problema, non lasciare che a farlo sia il cliente; Agisci con immediatezza o fai capire che stai agendo; Ringrazia sempre il cliente. Per qualsiasi evento anomalo, situazioni complesse o casi "sospetti", ragiona sempre, non scattare con impulsività! Sorveglia in modo discreto che non ci siano traffici nelle camere dei clienti (ciò avviene soprattutto dove l'albergo ha grosse dimensioni), transiti di persone che non abbiano consegnato il documento, controlla affinchè non ci siano movimenti di "persone di facili costumi": in caso affermativo i rischi penali sono tuoi e del titolare della licenza alberghiera. Anche il personale non in servizio non deve sostare inutilmente nell'albergo, potrebbe intrufolarsi nelle camere dei clienti e "distrarre" i colleghi che sono al lavoro: in caso affermativo non intervenire, perché rischi un allargamento della situazione: rifletti sul da farsi e decidi freddamente. Non dare alloggio a minorenni sprovvisti di documenti, a meno che non ci sia qualcuno che garantisca per loro. Quando le persone hanno un aspetto che può nuocere all'immagine dell'albergo non vanno accettate. Agisci in questo modo: Saluta calorosamente la persona; Controlla la disponibilità; Scuoti la testa; Di' che sei al completo, in attesa di arrivi prenotati; Mostrati preoccupato; Non contattare nessun albergo come generalmente fai; Se il cliente in questione è stato mandato da un altro albergo, prendi nota. Sai dove mandare il prossimo cliente sospetto. Mi avvio, adesso, alla conclusione di questa succinta panoramica sugli aspetti organizzativi del front-office esaminando i punti di riferimento utili per "tenere sotto controllo" la situazione. Compilazione delle varie liste e registri La lista degli arrivi previsti e delle partenze va compilata il giorno precedente in base alle prenotazioni ricevute ed in essere; essa rappresenta la base delle comunicazioni per gli altri reparti. E' bene controllare le due liste in momenti di calma e il turno notturno è quello più indicato. Gli arrivi e le partenze non previste vanno aggiunti in rosso o evidenziati. Il registro arrivi e partenze registra tutti gli arrivi e le partenze che si sono verificati durante la giornata. Essi vanno "spuntati" dalle liste di cui prima ed è importante farlo per esercitare una funzione di controllo sugli errori e omissioni di registrazione. Sul registro, a fine giornata, viene fatto il riepilogo generale e la quadratura. Vi sono, inoltre, altre liste che segnaliamo: Lista delle camere occupate; Lista alfabetica dei clienti; Lista delle camere libere; Lista dei clienti in partenza; Lista movimenti di cassa; Elenco dei sospesi; Waiting list (per chi ne ha una); File clienti. Tutte queste liste che abbiamo menzionato sono utilissime per essere informati e, oggi rispetto al passato, l'uso del computer ne facilita il lavoro in modo eccezionale e con tempi ridotti. La notifica della clientela. Vi sono leggi di pubblica sicurezza (grazie a Dio modificate in questi ultimi tempi) che obbligano la registrazione del Cliente: una schedina in duplice copia dove si debbono annotare i dati personali del cliente, rilevati da un documento (carta d'identità, patente auto, passaporto, etc.) non scaduto, sottoscritto dall'interessato. Entro la mezzanotte tutti gli originali di queste schedine vanno consegnati all'autorità di Pubblica Sicurezza (Comune, Questura o Comando Carabinieri). La copia della schedina rimane all'albergo che la conserva in archivio (di recente ha sostituito il registro di P.S.). Nel caso di clientela in gruppo, viene invece compilata una lista di tutte le persone che lo compongono con i soli dati cognome e nome, data e luogo di nascita, località di residenza (per gli stranieri basta la nazionalità). A capo della lista i dati completi del capo-gruppo che ne sottoscrive la veridicità; l'originale verrà consegnata all'autorità come sopra. La compilazione del Modulo Istat (C59 o C60). Va redatto ogni giorno in cui si verificano movimenti di arrivi e partenze indicando per il cliente italiano la città di provincia ove risiede, mentre per il cliente straniero si segnala solo la nazionalità. Compilato in duplice copia, l'originale va consegnato all'ente che rappresenta l'autorità del turismo APT (una volta Ente Provinciale del Turismo), giorno per giorno. E' un documento importante per l'Ente Nazionale per il Turismo (Enit) da cui si possono ricavare delle statistiche sul flusso del movimento turistico nazionale. Concludo questi appunti sottoponendo alla vostra attenzione alcuni consigli e suggerimenti da cui ho tratto molto aiuto nella mia esperienza professionale: Siate portatori di grande entusiasmo nel vostro lavoro; Cercate di vivere con spontaneità la vostra giornata lavorativa; Quando entrate nell'azienda dove avete trovato la opportunità di un lavoro lasciate i vostri pensieri privati fuori dalla stessa, direi come l'ombrello - quando piove - nel porta-ombrelli all'ingresso dell'hotel. Affrontate sempre con serenità ed equilibrio tutti i problemi che si presentano al fine di svolgere bene il lavoro per cui siete stati assunti; Rispettate il lavoro dei vostri colleghi e collaborate con loro nell'interesse dell'azienda; Create un team di persone che lavorino tutte per un preciso scopo Grazie per la Vostra paziente attenzione di questi giorni che, sono certo, sono stati sia per Voi che per me, frutto di nuova esperienza e di vita. Buon lavoro e un sincero augurio di buona fortuna a tutti Voi!

 RENZO SALMASI